Alfiuccia non è veramente una fimmina però è capace di farti andare nel paradiso megghiu di tante altre che fimmine sono solo allanagrafe.
Quannu lassau a sò casa ciaveva sedici anni che suo padre non la sopportava chiù la vergogna, però so matri arrinisciu ad aiutarla che ci trovò una stanza dentro alla casa di un suo parente.
Ciavevano tenuto le iaddine lì dentro fino al giorno prima, ma Alfiuccia arrinisciu a sistemarlo quel buco anche se ci mancava pure il cesso e per doccia ciaveva il tubo di gomma. Lei per i suoi bisogni sinni ieva al bar macari che ogni volta ci faceva senso lì dentro specie se ci doveva arrivare quando cera gente. Però era diventata amica del barista. Lui era sempre gentile con lei e lei forse sera anche innamorata macari ca non successi mai nenti tra di loro.
Il primo cliente arrivau presto. Arreri alla Villa che lei sera fatta una passiata e un vecchio ci sassittau vicino e accuminciau a tuccari. Alfiuccia era immobile che non sapeva che fare e si scantava macari, ma quello pinsau a tuttu iddu che ci pigghiau a manu e la guidò dove e come ci piaceva. Quannu tuttu finiu Alfiuccia non si sposto. Ferma, immobile come a una statua delle chiese, ma nella sacchetta ciaveva dieci euro che prima non cerano.
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