"Ansomma... putissi iri megghiu" e mentre dice questo mi talia comu su aspittassi aiuto.
E' fattu rossu Scupitta però si viri ca non è questione di salute ma perchè non è tranquillo. Eppure ciavevamo dato quelllingiuria proprio perchè era un carusiddu siccu come a una angiova.
"Scupitta! - ci gridavamo- veni ca iucamu o palluni"
"Scupitta! Fatti rari i soddi caffittamu u campu"
"Scupitta! Tu spatti un panino?"
Lavevo perso di vista che le cose vanno così. Si sa. Solo sapevo che sera maritato e poi aveva divorziato.
"Già!" mi veni sulu di riri poi accalu locchi che già di mio cinnaiu tanti problemi. Quel "Come va?" che aveva fatto nascere la conversazione sarritira confuso. "Ni viremu" aggiungo. E già le gambe hanno ripreso a muoversi e già il pensiero cerca conforto.
Allontanandomi sento che mi sta taliando ma non mi furiu.
Mi fermo. Maddumu una sigaretta. Fazzu una tirata comu su non avissi chiù ciatu. Aspetto.
Aspetto che limpressione passi. Che il disagio finisca.
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