Così li ho seguiti e poi,
poi mi sono fermato. Sorpreso.
Le braccia, le mani,
diventavano rami e dal mio corpo,
dal tronco, nascevano foglie
che inseguivano il cielo.
Sono rimasto lì,
non so quanto,
a mimare il vento. A sentirlo.
La testa era
leggera e gli occhi,
attenti,
guardavano l'ombra mutare.
Mi sono dimenticato dei bimbi,
loro erano già un po' più avanti.
Ridevano e,
giocando,
cercavano altre meraviglie.
Non sapevano di essere ancora fiori.
Non sapevano, ancora,
delle loro radici.
Nessun commento:
Posta un commento