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15/01/12

Pierluigi Cappello


Piove

Piove, e se piovesse per sempre
sarebbe questa tua carezza lunga
che si ferma sul petto, le tempie;
eccoci, luccicante sorella,
nel cerchio del tempo buono, nell'ora
indovinata
stiamo noi, due sguardi versati in un corpo,
uno stare senza dimora
che ci fa intangibili, sottili come un sentiero
di matita
da me a te né dopo né dove, amore,
nello scorrere
quando mi dici guardami bene, guarda:
l'albero è capovolto, la radice è nell’aria.


Mattino

Ho un acero, fuori casa, e tutto è lontano qualche volta
tutto passa nelle cose senza contorno
ho un acero misterioso come una città sommersa
e guardare diventa le sue foglie, l’ombra premuta
metà sulla strada metà nel giardino
la luce di ciascun giorno
dove le voci si appuntano e si disperdono.
Siamo l’acqua versata sulle pietre dei morti
sul filo teso tra la preghiera e il canto
siamo la neve dentro le cose
l’occhio cui tutto allucina, tutto separa
e vivere è un minuscolo posto nel mondo
dove stare in giardino.


Una rosa

Che cos'è quella rosa sul tavolo
ferma nella sua freschezza come un lago alpino
alta nel suo silenzio più del fragore
dei quotidiani affastellati lì accanto
più del disordine dei notiziari,
la concitazione delle chiavi di casa.
Che cos'è questa parola verdeggiante d'amore
se non il suolo dove lasciarsi cadere
la penombra di un bosco da attraversare
e la mano che si apre e prende la mia
e mi conduce a me.


Pierluigi Cappello
Gemona del Friuli 1967

È uno dei più grandi poeti italiani contemporanei. Nel 2006 ha vinto il Premio Bagutta (con "Assetto di volo") e nel 2010 il Viareggio Repaci (con "Mandate a dire all'imperatore"), e la sua è una storia dolorosa, la storia di un uomo che ha bisogno d'aiuto.


Appello per la concessione a Pierluigi Cappello dei benefici della Legge Bacchelli
Friulano di Gemona, 44 anni, Cappello versa in condizioni di estrema indigenza ed è paralizzato su una sedia a rotelle dal 1983: aveva 16 anni, era un brillante centometrista, sognava di fare l'aviatore, quando un amico gli diede un passaggio in moto. Ebbero un incidente, l'amico morì sul colpo e Pierluigi iniziò un calvario di interventi chirurgici, rieducazioni e fisioterapia, un percorso che gli ha permesso di continuare a vivere ma gli ha provocato un'estrema fragilità fisica. Da tempo ha bisogno di assistenza 24 ore su 24, e l'assistenza costa.
Fino al mese scorso, Pierluigi Cappello ha vissuto in un prefabbricato del terremoto a Tricesimo, nei pressi di Udine, una baracca donata nel 1976 dall'Austria al Friuli, una catapecchia abbandonata prima di Natale perché ormai inabitabile e infestata dai topi. Oggi Pierluigi vive con la madre in un minuscolo appartamento dove non esiste neppure il collegamento a Internet, essenziale per una persona isolata dal resto del mondo, per un intellettuale che può comunicare - poesie a parte - solo grazie alla Rete e al telefono.
Tutti i suoi libri sono rimasti negli scatoloni, il letto è in realtà un piccolo divano, l'assistenza a domicilio è un peso insostenibile per chi non ha alcun tipo di reddito, ma solo un'esigua piccola pensione di invalidità.
La situazione di Cappello ha spinto la Regione Friuli Venezia Giulia a chiedere la concessione dei benefici della Legge Bacchelli, la quale prevede un piccolo vitalizio per gli artisti di chiara fama che versino in condizioni disagiate.
L'appello è stato raccolto e sottoscritto dalle Università di Siena, Firenze, Udine, Roma Tre e dall'Accademia della Crusca, oltre che da migliaia di privati cittadini e intellettuali. Anche Facebook e Twitter si sono mobilitati per aiutare Pierluigi Cappello, e la stessa cosa intende fare Repubblica.it.
Tra le personalità del mondo della cultura e dello spettacolo che hanno beneficiato del vitalizio, la scrittrice Anna Maria Ortese, Gavino Ledda, la poetessa Alda Merini, i cantanti Umberto Bindi, Ernesto Bonino e Joe Sentieri, le attrici Alida Valli e Tina Lattanzi, il pugile Duilio Loi, l'attore Salvo Randone. Della legge hanno goduto anche la prima annunciatrice della Rai, Fulvia Colombo, l'eroe di guerra Giorgio Perlasca e il poeta di Andreis, in provincia di Pordenone, Federico Tavan, per il quale proprio Cappello si è dato tanto da fare.
I benefici della Legge Bacchelli vengono concessi, dopo un complesso e a volte lungo iter burocratico, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con la controfirma del Presidente della Repubblica: il nostro invito, dunque, è rivolto direttamente al professor Mario Monti e al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
A Pierluigi Cappello, in fondo, basta poco: il minimo per sopravvivere e continuare a comporre versi, donando a tutti le sue parole trasparenti, delicate e forti, scritte nella bellissima lingua friulana e in italiano. Triste e povero è un paese che dimentica i poeti, e ancor più triste se è insensibile al dolore di chi, in silenzio e con enorme dignità, nella sofferenza chiede aiuto.
Fonte: Repubblica

Si può aderire inviando una email all’indirizzo istituzionale del presidente del Consiglio regionale, Maurizio Franz (presidente.consiglio@regione.fvg.it). Crescono di giorno in giorno anche le adesioni alla pagina Facebook per l’Assegnazione dei benefici della legge Bacchelli a Pierluigi Cappello.


Fonte post: Pierluigi Cappello su alberto cane blog

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