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01/04/09

Siliquastro

Chiovi. Ci sarebbero tante cose da fare. Stenniri la biancheria. Taliari le piantine appena misi nel vaso. Fumare in santa pace una sigaretta sporgendosi tannicchia chiossai fino ad arrivare a viriri la strada. Chiovi però. Quì. In questa città. E i primi alberi che avevo visto fioriti hanno già perso ogni cosa. Peccato! Che cè un viale che ci passo spesso che allimprovviso di notti a ghionnu senza nessun segnali ava addivintatu tutto rosa. Un rosa gentile. Delicato. Alberi strani però. Rami senza fogghi e lo stesso tanti ciuri. Legno niuru e ciatu di baci.
Io impaccideru mi sono informato e mi hanno detto che quelli si chiamano alberi di Giuda. Che la tradizione dice che lapostolo si è impiccato a un loro ramo. Ora fermo restando che io sapevo che il disgraziato aveva usato un carrubbu che a me sempre accussì me lhanno cuntato mi è venuto normale pensare a cumu mai Giuda avissa scelto proprio quelle piante.
Io nella mia testa una risposta me la sono data che mi sono detto che forse u Signuruzzu alla fine ci vosi dare un conforto inaspettato a quellanima. Per quel suo tradire. Per quel suo dondolare.

4 commenti:

  1. Legno niuru e ciatu di baci.

    Questo lo devi spiegare bene, si capisce ma merita una versione d'autore...

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  2. volevo segnalare il contrasto tra i rami scurissimi, quasi funerei, e quella nuvola, quel soffio, di fiori simili a baci :-)

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  3. Mi è sempre piaciuta la frase "Vento traditore", e altre frasi simili, metereologiche. Può darsi che non sia un motto popolare (tu queste cose le sai meglio di me), ma faccia parte del mio personale idioletto. Comunque, dico che ci sono tradimenti che fanno bene, che fanno poesia, e tu l'hai dimostrato, mi pare.

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  4. Credo, Gioacchino, che per ogni dialetto, per ogni lingua figlia del "popolo", qualsiasi evento legato alla natura sia occasione di riflessione :-)

    ps grazie :-)

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