No, non scrivere
amore,
non fiore, non cuore,
che questo dispiace al Poeta.
A Lui,
in cerca del nuovo,
appare scontato questo dire,
passato,
adolescenziale
(con gabbiani e tramonti e sirene intrappolate
nell'azzurro del mare).
Nuove frasi, nuove clip,
nuovo sangue allora,
invoca
il Sommo
per l'antico nome,
per quella sciocca sensazione
che questi scribacchini s'ostinano a chiamare
amore.
Amore? Ecco, ohibò, l'ho detto,
l'ho scritto!
Sì, mio Signore, ha ragione!
Non sarò mai un poeta,
nessuna gloria per queste parole.
amore,
non fiore, non cuore,
che questo dispiace al Poeta.
A Lui,
in cerca del nuovo,
appare scontato questo dire,
passato,
adolescenziale
(con gabbiani e tramonti e sirene intrappolate
nell'azzurro del mare).
Nuove frasi, nuove clip,
nuovo sangue allora,
invoca
il Sommo
per l'antico nome,
per quella sciocca sensazione
che questi scribacchini s'ostinano a chiamare
amore.
Amore? Ecco, ohibò, l'ho detto,
l'ho scritto!
Sì, mio Signore, ha ragione!
Non sarò mai un poeta,
nessuna gloria per queste parole.
Ciao, Dario, è una bella contraddizione quella che affronti. Dice Jacobson (tra i tanti) che tra le funzioni della poesia vi sia quella simbolica: la parola poetica è, per definizione, polisemantica. E l'amore, cos'è? è prosaico, resiste a tutto, ma se lo nomini si sfarina come le ali di una farfalla, se lo sfogli si squaderna come un vecchio libro. Però, rema anche contro le tendenze, compresa quella attuale, dell'onnipresente e onnipotente prosaicismo. Non so se ho più dubbi sulla vera natura dell'amore, o su quella della poesia. Ciao,
RispondiEliminaGioacchino
Ciao Gioacchino, mi piace e mi onora questa tua lettura, grazie! :-)
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