16/08/08

Alfonsina Carrubba


Io le minchie le ho viste appena nata che a casa mia ero lunica figghia fimmina e poi cerano ottu frati e me o pà. Mia madre santa cristiana ci stirava i causi e i cammisi a tutti poi arrivata alla notte si mitteva a culu a ponte e aspittava muta e sora che mio padre avesse finito. Noi ogni tanto sentivamo quacche cosa di quei movimenti. Niente di speciale ma insomma labbiamo capito presto che la cicogna era una pigghiata po' culu.
Quando ciavevo otto anni che i minni accuminciavano a viririsi addivintai il libro di scienze di un pezzo della famigghia però nessuno mi fici mai niente che tutti ciavevano rispetto. Io do me versu facevo finta di sapere ogni cosa ma era tutta una farsa. Cioè almeno fino a quando Alfio il nostro vicino di casa non mi fici assittari dentro alla macchina che era posteggiata nel garage di suo padre e ma misi di botto na ucca. Io ciavevo dodici anni e lui diciotto.
Poi però forse u carusu sa cantau troppo quella sua spittizza pecchè a lui ci capitò di pigghiari una bella sugghiata di coppa e a me invece di finire dalla zia Sara a vitua. Io ci dovevo dare una mano a quella vecchia senza figghi e lei in cambio mi avrebbe dato a mangiare.
So maritu bonanima era morto cinque anni prima ma il cane che lui ciaveva lasciato invece era ancora vispo vispo come a un cucciolotto. Abituato comera con la padrona la prima vota ca mi visti in ginocchio a puliziari il pavimento ci passi un giorno di festa e macari ammia in verità.
Sono stati anni difficili che la vecchia era peggio di una strega e mi mancava la mia famigghia e i me frati anche. E poi per cinque anni non lo saputo più comera fatto un masculu. Anche se.
Per questo ora che ciò diciassette anni quasi diciotto per lesattezza ogni tanto mi veni vogghia di una minchia vera. Però staiu tranquilla che ci porto rispetto a Bobby che ciò giurato che prima ammoriri iddu.

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