09/09/07

Il signor Aiello


Non ci aveva molti anni il signor Aiello.
Io me lo ricordo bene che portava la vespa di suo fratello più grande e sbatteva muramura con la sua zita che poi era la figghia della signora americana quella che tutti noi volevamo inficcarcela pecchè celaveva raccontato anche Vincenzo che si poteva fare facilefacile come stirarici il collo a una gallina.
Aiello ora aveva fatto i soldi e mi salutava ancora quando usciva dal portone e mi diceva: "Totò si na facci i minchia!" e lui scherzava con me solo che stamattina quando lò visto fuori che era come un amburga aperto gli ho sputato addosso e sono ritornato a dormire prima che gli sbirri venivano a chiedermi quaccosa.


6 commenti:

  1. Inficcarcela facilefacile comi stirarici u coddu a na jaddina... E' come tornare indietro di trent'anni, tornare ad essere quei ragazzini barbari della scuola media ungaretti di macchia di giarre. Non particolarmente orgoglioso ma nemmeno ingrato verso il mio passato.
    Dario! -Hanna mi nsutta nto mo blog! C'ha fari?
    Ciau
    Isidoro

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  2. Alcuni miei alunni di Macchia erano capaci di discussioni ben più impegnate di molti adulti che ho conosciuto... però l'approccio al sesso, concordo, era rimasto lo stesso dei nostri anni e ti confesso che, parecchio tempo dopo, qui, al profondo nord, non ho notato grandi differenze :-)

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  3. professo'
    i valori di scambio sono pero' diversi
    oggi

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  4. mah :-) a me sembrano diverse altre cose... così ad esempio si è passati dai calendari profumati dei barbieri, alle riviste tipo "Caballero", ai piccoli filmati sul telefonino... a mo’ di cronaca in terza medie due mie compagne divennero madri e l'anno successivo altre due le seguirono :-)

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  5. le hai impalmate tu?!


    !!
    L'Isidoro scambia il solipsismo con masturbazione! Che fari?
    Ciou

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  6. Io ero ancora fermo alla ricerca degli occhiali a raggi x :-)

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