sabato, maggio 17, 2025

[Alfredo] Attese

Alfredo guarda le ultime notizie, ma non ascolta. Non riesce.  È seduto al tavolino di un bar: la tazzina di caffè davanti a lui, un cornetto già sgonfio in mano, lo scontrino sotto il bicchiere d’acqua, un fiore finto dentro un piccolo vaso di vetro.

Il brusio attorno è così forte che è impossibile sentire qualcosa e così Alfredo guarda, guarda e cerca di capire, guarda e pensa. Vicino a lui altri tavoli, qualche gruppo di ragazzi a far caciara, una donna che chiacchiera con la barista, una coppia che gioca a un antico gioco sfiorandosi quasi di nascosto le mani mentre i loro occhi si perdono in quelli dell'altro. 

Alfredo pensa che forse è lì per attendere qualcuno, qualcosa, ma non è ben sicuro sia così, forse lo ha solo sognato, forse ha solo voglia che accada. 

“Le serve qualcos’altro?” La cameriera è gentile anche se lo guarda come fosse un alieno. “No, no, grazie va bene così” risponde Alfredo ma poi subito dopo si da una occhiata veloce per vedere se tutto è in ordine, se magari quello sguardo volesse segnalargli qualcosa. 

Quando lei arriva Alfredo si alza subito in piedi: “Eccoti! Eri tu allora!”

Lei lo guarda un po' imbarazzata, quasi nervosa. Passa oltre e si ferma a parlare con la barista. Alfredo vede che le due donne lo indicano, lo fissano strano prima che a loro si unisca anche la cameriera. 

Non si siede, Alfredo. Esce. Respira. Fuori è primavera.

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