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16/11/07

Il poeta



"Se la poesia deve essere ormai - come tu dici -

considerata né più né meno d'un semplice

strumento di comunicazione
uguale a tantissimi altri ebbene
sia
Comunicare tramite l'arte del resto fu ognora
la mia ambizione suprema
pur se non giunsi mai e poi mai
a sperare di riuscirci persino con te
coglione" *

Ieri alla scuola di scrittura mi hanno spiegato come il mio pensiero manchi di spazialità e forza evocativa. Ho chinato il capo un po' disperato, pensavo già ai soldi buttati via.
Il Maestro, forse intuendo quel vergognoso pensiero, mi ha subito dopo incoraggiato e rivelato, con quelle belle frasi che gli sono proprie, lo spessore autobiografico delle parole da me elencate. Forse non tutto è perduto.
Il fatto è, caro lettore, che io (Didattico Dorelli, di anni Quaranta, di professione Disoccupato) lo so già da me di non essere capace! Ma la mia fidanzata sostiene il contrario e, complici le innumerevoli poesie a lei dedicate, e segretamente, nonché diligentemente, copiate, mi son visto così costretto a seguire il suo "consiglio" (metto tra parentesi quest'ultima parola perchè forse qualcuno di voi sa già di cosa parlo e di come sono certe donne) dando, per questa nobile causa, fondo ai miei ultimi risparmi.

"Ma dobbiamo continuare
come se
non avesse senso pensare
che s'appassisca il mare" *

Alcune volte, confesso, ho tentato di rivelarle tutto, ma come? Insicuro della risposta da dare a quest'ultima domanda ho sempre rimandato ed ora spero solo di riuscire a mettere, su carta, qualche poetica parola in un momento di grazia; magari oggi dopo aver fatto l'amore o in altra pari o strana occasione. Dopo, mi son detto, potrei sempre dire di aver perso la grazia suprema del compositore. Fino ad ora, però, la vena non è mai arrivata.

"Oh nella notte il cane
che abbaia di lontano.
Di giorno è solo il cane
che ti lecca la mano." *

Mio buon lettore, cosa dirti? Chiudo qui i miei pensieri che ad andar oltre non son capace; certo però la prossima volta, la prossima donna, mi accontenterò di pronunciare un "ti amo".


* Poesie di Giorgio Bassani, Elio Pagliarani, Sandro Penna.



Fonte immagine : .CECILIA.

2 commenti:

  1. La parola che non dissecca la bocca dopo essere stata espettorata, che lascia quell'umore denso che sa di tutti i cibi ingeriti e non del tutto assimilati... quella maledetta parola mi sembra la poesia.

    Ciao,

    Gioacchino

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  2. Un caleidoscopico offrire, per me.

    Ciao Gioacchino :-)

    RispondiElimina

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