15/11/07

ABP


E cera questo caruso anche che il nome e il cognome pimmia era difficile a ricordare pecchè a lui tutti ci dicevano Abbipi invece di chiamarlo.
E Abbipi mi faresti questo e Abbipi mi faresti questaltro ci gridavano a lui quelle lavannare del palazzo e iddu a tutte ci rispondeva di sì e poi però faceva i cazzi suoi ca sinni futteva. Nonostante questo però nessuna ci diceva mai niente e anzi ciarrialavano caramelli come se fosse stato utile davvero.
Io ero già più vecchio e per questo non giocavamo assai insieme. Solo una volta mi ricordo ce ne siamo stati vicini un po' più di tempo.
Era piovuto tutta la notte e la mattina anche e io non c'erò potuto andare a scuola che non si passava con quel fango. Poi allimprovviso era spuntato vento e un sole come destate e io ero sceso sotto a giocare. Non cera nessuno. Anzi no. Cera Abbipi davanti a una pozza ranni come a un laghetto che ci ittava pettri dentro. Massittai sopra a un muretto poco distante e mi misi a taliari quello specchio di terra e acqua. Dopo un poco vinni anche lui.
Il cielo azzurro e le nuvole passavano veloci lì sopra. E i muscuni e lacidduzzi e i pinseri anche.
"Quando addivennu ranni ci potrò ittari pietre in faccia a tutti" mi rissi. Però è assai che non lo vedo.


Fonte immagine : A.B.Previtera

2 commenti:

  1. L'ha trovato oggi mia madre. Per caso. Incredibile.


    abp

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  2. Spero le sia piaciuto :-) Sono felice di ritrovarti, anche fosse una visita fugace :-)

    Dario

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