06/07/12

non si può aspirare dolore con una cannuccia seppur sottile di plastica blu di Alessandra Racca o la Signora dei calzini

se io potessi aspirare via
tutta la tristezza che ho visto
dietro la tua pupilla destra
lo farei con una piccola cannuccia
come si succhia il fondo
di un coca e rum

quella sinistra l’ho vista in controluce
ma credo che di dolore ce ne fosse anche lì
io quello lo suggerei
come si beve il fondo
di un long drink

una volta da bambina
per non arrivare impreparata al confessionale
mi sono segnata sul diario le bugie
ne dicevo così poche
per paura che non mi credessero
ho dovuto inventarne di finte
almeno un po’

ora, di bugia, ne dico qualcuna in più
peccato non frequentare preti
credo avrei fatto un figurone
quando ti dissi
quella sera
che non eri stato il mio più grande amore
l’ho detta per bene
c’era da crederci, lo so

quando cresci
impari
che non si può aspirare dolore
con una cannuccia seppur sottile
di plastica blu
che non si può suggere tristezza
come se fosse l’ultima goccia di un drink
che gli amori non si misurano
l’uno con l’altro
che la gente che soffre dice stupide cose
e che non bisogna mai mai
pentirsi
di aver amato qualcuno

e anche
che le dita nel naso
te le puoi mettere
comodamente
mentre sei in auto e canticchi ferma
a uno stop
lo fanno tutti
e non ti sgrida nessuno

Fonte: non si può aspirare dolore con una cannuccia seppur sottile di plastica blu di Alessandra Racca o la Signora dei calzini

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