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13/10/07

Tapallara - 6 -

Si maritanu che era primavera. Il suo patrigno era morto due mesi prima ma non cera stata vogghia di rispettare il lutto e così ci fecero il cunsolo il giorno dopo e poi tutto quello che era stato di quelluomo finì sotto alla terra. Mancu soddi lasciò Don Iano pecchè negli ultimi anni aveva ricominciato a mangiarisi tutto a divertimenti e puttusa ipotecando e vendendo quasi ogni cosa di quello che aveva.

Ninuzza con una mano sulla panza unchiata e laltra sotto il braccio di suo marito guardava drittodritto il fotografo e non pareva poi così felice nella foto che aveva conservato anche se la sua creatura doveva nascere presto e per prete ciavevano avuto il viscovo in persona.
Tutti gli altri invitati ceccavano di sistemarisi in posa e quaccuna ci diceva ai suoi figghi di stare fermi. Quaccunaltro saggiustava locchiali. Qualche fimmina schietta sallisciava la gonna.
Solo sua madre sembrava taliarla rittaritta. Era lontana da lei nella foto. Un gradino sotto a Ninuzza. A destra. Nel mezzo cera qualche cliente fidato della famigghia dello sposo. Di quelli che fa prestigio e sustanza averli come ospiti.
Forse non era stato Vincenzo a metterla lì. Forse era stata una decisione del fotografo. Per il suo vestito a lutto o pecchè non la conosceva bene o non sapeva chi era. Oppure ancora era Mena stessa che si stava abituando a stare in quel modo. In disparte. Del resto oramai il suo dovere laveva fatto e non sivvevano altre sceneggiate al mondo per stare in pace.
Ma nonostante questo proprio lei pareva lunica cosa sincera e felice dentro a quei pochi cartoncini a due colori che Antonia aveva tenuto con se. Gente morta e gente viva. Tutti bianchi e neri. Neri e bianchi.

Vincenzo aveva dovuto fare il masculo per sposare a quella picciotta. Tutti lamici lavevano sconsigliato che la famigghia di lei era quello che era e che forse la carusa era una bastarda e che una disposta a farsi unchiare la panza non è una fimmina seria. Anche a sò casa cerano state discussioni e fino allultimo la sua famigghia sera rifiutata di nesciri una lira per quel matrimonio disgraziato. Ma a lui non cinteressavano queste chiacchere. Certo forse ciavevano ragione per quacche cosa. Ninuzza non parrava bene litaliano. Ciaveva amicizie di due lire. Non si sapeva vestiri. Però era una cosa viva e le cose vive cè sempre tempo per aggiustarle e poi si vedeva anche che lo voleva bene veramente. Non come a quelle quattro strafallarie che gli volevano fare sposare. Le conosceva a tutte lui. Una per una. Che quanderano a casa o dentro la chiesa ubbidivano alle famigghie e priavano il Signore ma che poi appena ciavevano il ciato libero e la compagnia giusta sammucciavano dentro le vanedde. O scuru. E facevano certi lavori con le mani e con la funcia a farici nesciri u sucu che un masculo serio dopo quasiquasi non ce la faceva più a camminare. Tutte sante e vergini erano. Fino a quando non si sapeva nenti e si campava tranquilli.
A Ninuzza invece lui laveva convinta a picca a picca. Con la mano ferma. Certo. Ma anche con laffetto. E lei non ne faceva cose di cui vergognarsi come a quelle. Cera anche dispiaciuto la prima vota a vederla piangere dopo che aveva finito. Lo sapeva che laveva fatto solo per lui e che quellangelo ciaveva sofferto per quel sacrificio. Non era riuscito a dirci niente di questo quella vota ma nella sua testa aveva preso la decisione di sposarsela. E poi ora cera quel figghio che stava arrivando e la sua carriera anche che lo stava facendo diventare uno importante davvero.
Perchè lui quando nella Sicilia le acque serano calmate sera abbiato nella politica che celaveva consigliato un suo amico parrino. Questultimo laveva anche presentato alla gente giusta e Vincenzo non cera stato assai a capire che quellambiente ci piaceva. Sembrava come se fosse nato con questo dono. Tutto ciarrinisceva facilefacile e in pochi mesi era riuscito a farisi sentiri dentro al partito che già ciavevano promesso un posto di assessore alle prossime elezioni.

7 commenti:

  1. Appena possibile ripasso qui, mi interessa! ;)

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  2. Mi fa piacere per Ninuzza. Stavo cominciando a temere il peggio. Auguri alla sposa... :-)

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  3. Ma no :-) Ninuzza pari tutta arrendevole ma invece è bella tosta ;-)

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  4. non ho capito?
    il racconto te lo succhi dal dito?
    se lo pubblichi,i "promessi sposi"
    andranno in dimenticatoio!
    non so dirti quel retroscena,senso nascosto, che accompagna ogni tua frase...superbo!
    hai contattato qualcuno a stampartelo?

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  5. però mi spieghi con quale scopo non fai conoscere la madre di lei a Vincenzo?

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  6. Hanna lo sto già "stampando" non lo stai forse leggendo? :-)
    Dario

    ps. E' il fotografo a non riconoscere la madre, Vincenzo e la sua famiglia semplicemente la ignorano.

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