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12/05/08

La picciridda - 9 -

Il Cavaliere era tutto soddisfatto di quella scoperta. Si vedeva nella faccia che si sinteva come a Scerloccoms. Solo dopo scoprii che lui aveva solo lanciato il sospetto e che tutto il merito della indagine era di Amato.
Li feci entrare nella saletta chiurennu subito la porta agli altri scocciatori e dopo poche parole i cunvincii a traslocare tutti insieme a casa del poeta. La scusa era semplice: Angelica ciaveva bisogno di dormire. E la soluzione era a portata di mano: i due uochitochi che mi avevano regalato.
"Uno lo metto vicino alla culla -ci spiegai con le stesse parole che avevano usato per me- e uno me lo porto dietro che così se la nicuzza chianci in un attimo salgo e la cunotto"
Sistemai svelto la picciridda vicino alla madre che nel frattempo si era addumisciuta e chiurii la porta. Salendo per andare a casa sua Amato accuminciò a cuntarimi tutto sottovoce:
"Ci stavo cercando un filmi di pilu al cavaliere quando visti che cenera uno con tante coppie siciliane. Io non mi viru queste cose però lo so che a lui ci piacciono che oramai ciarristau solo questa fantasia e accussì ci faccio il favore che tanto non fa male a nessuno"
Ebbravo a Amato io lo sapevo che con il computer lui non poteva esseri che non ci dava una taliata alle fimmine nude. Che tutti ne parlano che è accussì ma ora ciavevo le prove. E anche du porcu del cavaliere ma chi selimmaginava? Io credevo che lui era solo interessato a inchirisi la panza con la politica. Che poi me secondo a volere e a fariccilla lui non ciaveva nemmeno bisogno di queste fantasie che ci bastava chiedere. Ma chi ci cerca alla sua età? Mi trovai a pensare. Certo più fanno i santi e peggio sono. Me lo dicevano ammia che la vita funziona accussì. Comunque! Mi tinni tutte queste verità nella panza e continuai a ascoltare.
"E insomma ci resi il dischetto e lui dopo tannicchia ritornò da me che io pensai che non funzionava ma invece non era così. Ti devo fare vedere una cosa mi dice lui e fa partire il filmi che nel mezzo dopo una para di coppie con la mascherina e i cazzi di gomma cera questa con uno niuro. Io non lho riconosciuta subito ma poi ho ingrandito limmagine e non cera dubbio. Era la signora Alicata che se la faceva incravaccari da una bistiazza senza misura"
"Cui?!" chiesi io perplesso.
"Sì sì Totò! Proprio lei! Altro che ciavevano avvicinato il marito. Si vede che non ni potti chiù di aspettare e ci resi sutta"
Finiu di parrari che già eravamo arrivati e il disco se lera ammuccato il computer. Nel televisore due futtevano senza pietà.
Amato schiacciò un bottone e andò avanti veloce che mi parevano le comiche di ridolini.
Si cuccavano si susevano si intorciniavano come bambolotti di plastica nei giochi dei picciriddi. Poi arrivò il momento che lui cercava e tutto iniziò ad andare alleggiu alleggiu. Accuminciau a viririsi una fimmina. Prima di schiena con un bel culo tondo senza smagliature. Poi in faccia che la signora si preparava a pigghiari il succo e anche se ciaveva una specie di farfalla misa davanti allocchi non cerano dubbi. Era veramente lei.
"Questo però non significa che la madre è lei"
Amato e il Cavaliere erano ancora con locchi e la lingua di fora e per un attimo nemmeno la sentirono la mia voce tutti impegnati comerano a non fare scoprire leffetto di quelle immagini.
"Ma come Totò! Comè che non capisci? Due più due fa quattro! Cè una picciridda niura ca ora sapemu di unni nesci e cè una fimmina che fa finta di trovarla. Mi sembra semplice!"
Il Cavaliere dopo essere stato a muta fino a quel momento ritornò a parlare. Cera anche tornato lo stesso tono che usava quando voleva invitarimi a votare a quaccuno. Buon segno mi rissi. Vuol dire che ancora non scimuniu del tutto. Ma come farci capire che a volte anche la matematica non cunta assai?
"A mia non mi pare così semplice. Io conosco qualcuno nel palazzo che se lè fatto più di una volta il giro sopra alla giostra con le signorine... come le chiamano? Con le nigeriane ecco... e allora non può essiri macari figghia sò? Eppoi anche se avete ragione chi vulemu fari? Ci suoniamo alla porta e ci diciamo che si è persa a so figghia davanti alle scale?"
Amato sembrò darmi ragione e accalava la testa tutto attento ma il cavaliere non poteva lasciarsi sfuggire quelloccasione, a lui la signora Alicata non ciaveva mai permesso nemmeno di scambiare una parola.
"No! Dobbiamo sapere! E quando saremo sicuri vedremo quello che cè da fare"
Dovevo uscirmene da quella situazione. Avevo due ciancianedde più importanti a cui pensare e loro potevano svegliarsi da un momento allaltro. Nella stessa culla per giunta.
Mi vinni in mente unidea.
Mi fici rari quacche foto bella chiara di quello che avevamo visto e mi presi lincarico di andare a parlare personalmente con lAlicata per saperne di più.
Rimanemmo così che poi io scinnii di corsa le scale con lapparecchio nella mano destra che faceva passare il chianto di Angelica e con quattro foto nella sinistra che non promettevano un pomeriggio tranquillo.

2 commenti:

  1. ...poi io scinnii di corsa le scale con lapparecchio nella mano destra che faceva passare il chianto di Angelica e con quattro foto nella sinistra che non promettevano un pomeriggio tranquillo...
    bello questo,
    me lo presto ;)
    Anche a me piacerebbe un template pulito, ma dopo mi esce sempre qualche aggiunta: icone,art-topic,collaborazioni,link....e tutto s'impantana.
    Cerco sempre di tenerlo leggero il mio blog, a caricare, che veramente è una schifezza se ti tocca ad aspettare 3 minuti per vedere la pagina ;PP
    xoxo

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  2. Ciao Hanna :-) Grazie per il prestito ;-)

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