C’è una strada, un sentiero non lontano dall'abitazione di Alfredo che lui non ha mai esplorato fino alla fine.
È stretto, accarezza il retro di poche case basse, inizialmente. L’intonaco sbriciolato, rigonfio, ne segna i confini. Poi campi ad affiancarlo, altre case, l’orizzonte.
Alfredo ne è stato sempre affascinato ed è successo che ne abbia percorso qualche piccolo tratto, una volta fin quasi ad arrivare alla pianura. Poi, però, la quasi totale assenza di alberi, di ombra dove rifugiarsi e sparire, lo aveva sempre fatto desistere.
Il fatto è che Alfredo percepiva il loro non essere pronti. Sapeva che le sue paure erano le stesse di quella striscia di terra.
Aveva sempre pensato, Alfredo, che ogni cosa, tutto quanto esiste, deve poter essere libera di accogliere e di essere accolta, ma nello stesso tempo aveva sempre creduto che per tutto ciò che di importante ci fosse era sempre, sempre, necessario provare.
Oggi Alfredo ha preso con se una bottiglia d’acqua e ha fatto i primi passi. Il sentiero sembrava nascondersi timoroso tra le mura.
“Ormai è inutile, è passato il tempo” gli sussurrò quello, quasi accarezzandolo con la propria voce. E poi "Sei vecchio! Non riuscirai, non riusciremo. Ti prego" aggiunse, cambiando intonazione così rapidamente da rendere quasi indistinguibili le parole.
Alfredo, lento, continuò ad avanzare.
I passi erano lenti, ma non per fatica. Aveva imparato l’inutilità di ogni spreco, il gusto del lento possesso, dello sguardo. I primi campi lo accolsero sorridendo.
“Dove vai? Dove vai Alfredo? Non senti come inizia a diventare calda questa giornata? Non vedi quanto ancora ti manca?”
Alfredo si guardò attorno, pensò dapprima all’alto fusto di quell’erba viperina che sembrava essersi piegato al suo passaggio, ma poi si rese conto che non potevano essere che quelle birbe di pratoline.
“Avete anche cambiato il tono di voce per fermarmi?”
“Ma noi lo diciamo per te” rispose un gruppo.
“Lo sai che ti vogliamo bene” aggiunse un altro.
“Lo so, lo so” disse loro Alfredo, poi prese un sorso d’acqua e continuò a camminare.
Alle sue spalle continuavano a chiamarlo, ma ormai, davanti ai suoi occhi, c’era solo una lunga distesa di piccoli ciuffi d’erba.
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