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07/07/12

Parole con scie (incontri sulla poesia) - 5 -

In questi anni ho quasi sempre programmato quattro incontri, per un totale di otto ore, per ogni classe, tempi ristretti certo, ma questo offrono le necessità didattiche, e le casse, scolastiche e poi generalmente mi sono sempre offerto per un incontro finale, aggiuntivo e gratuito, in cui poter leggere e ascoltare solo il materiale prodotto dagli alunni e da me organizzato a video. Ecco parte delle modalità “ufficiali”:



OBIETTIVI



ATTIVITA'

Iniziare a riconoscere la poesia ( cosa è poesia? Chi è il poeta? )

Individuare i legami di senso e di suono tra le parole.

Leggere” e “descrivere le immagini e i suoni.

Presentazione di filastrocche, indovinelli, scioglilingua, conte, ninne nanne, proverbi.

Visione di brevi filmati e documentazione dei “ricordi “ affiorati tra gli alunni.

Produzione di rime.


Comprendere semplici testi poetici riconoscendone le caratteristiche essenziali

Presentazione di alcuni “attrezzi” poetici:
similitudine ,metafora, onomatopèa, personificazione, ossimoro, sinestesìa.



Produrre un breve testo poetico.



Giochi sensoriali con oggetti o altro materiale alla ricerca di associazioni “diverse”.
Colori ed emozioni.
Lettura ad alta voce.


Unire testo e immagini. Leggere e ascoltare le proprie e le altrui produzioni.

Stimolazione, attraverso attività di gruppo, di percorsi di produzione e realizzazione.
Lettura ad alta voce.



A fare da ossatura e da piccola guida a tutto questo una presentazione che mi serve da traccia e soprattutto una filastrocca - e il lavoro - di Tognolini:

Apro la bocca e dico la rima
Ride il silenzio che c'era prima
Un filo brilla fra le parole
Mare con mondo, luna con sole
Un filo piccolo che tiene insieme
Fiore con fiume, sole con seme
E ora vicine le cose lontane
Come le perle di belle collane
Danzano in tondo, perché se tu vuoi
Mondo fa rima con Noi

Appena iniziano a riaffiorare le conte usate per giocare o le ninne nanne ascoltate a casa propongo di rintracciare le radici, di chiedere ai nonni agli zii e di cercare le vecchie conte e ninne nanne dialettali. In questo sono favorito dalle diverse presenze ormai comuni in tutte le classi: immigrati, di prima o seconda generazione, da ogni parte d'Italia e del mondo. Presento, allora, qualcosa come questo:




è piacevole, nel successivo incontro, sentirli lottare, il più delle volte, con lingue che stentano in tanti casi a capire e a pronunciare e nello stesso tempo vedere l'affiorare di un timido orgoglio delle origini.
Non dimentico mai che questo rimane, comunque,  un gioco: ecco allora la sigla finale di ogni nostro appuntamento:


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