"La poesia è scritta da qualcuno che non è lo scrittore a qualcuno che non è il lettore" - Paul Valéry -
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29/10/12
Quello di Genova
Alla radio e alla televisione dicono che ha vinto quello di Genova. Il comico nuotatore. Io non lo so come andrà a finire che poi ormai sono emigrante e non putissi mancu parrari. Però so solo che come sempre arrivunu nella mia terra e fanno le rivoluzioni. Rivoluzioni di cartapesta. Che tutto abbrucia e scalda subito prima che il gelo prende per anni e anni. Quelle rivoluzioni che ci sono sempre state che qualcuna lho vista anch'io. Che se le rivoluzioni fossero vere allora sarebbe un guaio serio per chi comanda.
E' accussì da sempre. Io sarò ignorante ma ammia me le hanno raccontate le cose i nanni e con la loro voce i nanni dei nanni.
Io lo so che quando arrivo Garibaldi che tutto doveva cambiare i siciliani ci provarono a prenderlo sul serio a quelluomo. Fu accussì che a Bronte pigghianu le pallottole dei liberatori e gli alberi furono chini di vuci.
Poi ci furono i fasci che tutti quelli delle campagne non ne potevano chiù e pensavano "Pigghiamula questa terra. Che è nostra. Che noi ci lavoriamo!" E allora arrivanu le cannonate che quello era socialismo e di socialismo in Italia non si doveva parlare.
Dopo lultima guerra che nella prima senera andata una generazione e prima e dopo ne era emigrata unaltra tutto pareva diverso. Aveva vinto la libertà dicevano lamericani. Solo che i puvirazzi e i sindacalisti forse non lo sapevano. Che a loro ci toccava ancora morte e miseria più di prima. Fu accussì che tutto si sistemò per tanti anni.
Quando arrivò il mafioso di Milano tutti erano lì a sognare di diventare ricchi che quello era uno di successo e locchi non virevano e il cuore non sentiva. Insomma chistu puttava i soddi. Chivvaleva soffrire per i propri diritti?
Oggi cè il nuovo liberatore. Il messia di giornata. E tutto diventerà pulito. E tutto sarà scordato.
No sacciu come finirà che ora è ancora presto ma forse ci sarà un giorno per questo popolo. Un giorno in cui ci si accorgerà che è megghiu moriri ca ristari incatenati. Un giorno dove locchi saranno liberi e le orecchie e la bocca e le mani e i pinseri soprattutto. E il cuore.
25/08/08
Storia della Sicilia in cento secondi
180 milioni di anni fa l'oceano Tetide spezza la Pangea
tra i blocchi corallini emergono Madonie Nebrodi Peloritani ed Erei
fa caldo
flora, fauna ed elefanti nani
dalle eruzioni sottomarine si forma il vulcano Etna
poi 5000 anni fa a Stentinello la prima civiltà neolitica
i sicani vengono sopraffatti dai siculi
Pantalica è la necropoli per tutti i morti
marinai fenici
ricci e pesce spada
arrivano i greci
Naxos e Siracusa
teatri scavati nella roccia o incastrati su un promontorio come a Taormina
Polifemo e le sirene
Archimede e gli specchi ustori
Scilla e Cariddi
prima guerra punica con i romani
Repubblica e Impero
grano e gladiatori, poi vandali e ostrogoti
bizantini, arabi e musulmani
tonnare, aranci e limoni
scimitarre e sceicchi
irrigazione ed architettura
ceramiche e cassata
Ruggero II e i normanni
eredità agli svevi
Federico II e la scuola poetica
Ciullo d'Alcamo e il primo parlamento
aragonesi e angioini
i Vespri quando i francesi ci fanno arrabbiare
e poi pace a Caltabellotta
gli Asburgo e Carlo V
i Borboni e il Regno delle Due Sicilie
Garibaldi che fu ferito
i piemontesi sbirri e carabinieri
il gattopardo, i pupari
unità d'Italia
terremoto di Messina
i banditi e la mafia, coppola e lupara
Giovanni Verga e Luigi Pirandello
emigrazione e guerra mondiale
fascismo
sbarco degli alleati e Lucky Luciano
il bandito Giuliano e il caffè corretto alla siciliana
Placido Rizzotto e Peppino Impastato
Tano Badalamenti e Marlon Brando che fa il padrino
Andreotti e la mafia
la scomparsa di Mauro De Mauro
lo strano caso Mattei e un certo Sindona
tanta Democrazia Cristiana e poi il Partito Socialista
pizza connection
Falcone e il maxiprocesso
i corleonesi e Totò Schillaci ai mondiali
Buscetta e Dalla Chiesa
le stragi mafiose di Capaci e via d'Amelio
i soldi di Ciancimino, Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo
il ponte sullo stretto e i traghetti Franza
e poi tante cose che ancora devono accadere
ma alla fine l'isola verrà mangiata dal mare.
Credits:
Soggetto e animazione: Turi Scandurra
Testi: Nino Arcidiacono
Voce: Alessandro Sciglio
Musiche: Peppe Gullotta
Grazie a Francesco per la segnalazione
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