09/05/20

Peppino Impastato di anni 30, comunista




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6 commenti:

  1. Grazie per aver ricordato con me. Ho visto girare questo scritto, mi piace condividerlo anche qui, con voi :)

    QUESTO NON E' MIO FIGLIO

    (Felicia, la madre di Peppino Impastato. Cinisi, 1979)

    Questo non è mio figlio.
    Queste non sono le sue mani
    questo non è il suo volto.
    Questi brandelli di carne
    non li ho fatti io.
    Mio figlio era la voce
    che gridava nella piazza
    era il rasoio affilato
    delle sue parole
    era la rabbia
    era l'amore
    che voleva nascere
    che voleva crescere.
    Questo era mio figlio
    quand'era vivo,
    quando lottava contro tutti:
    uomini di panza
    che non valgono neppure un soldo
    padri senza figli
    lupi senza pietà.
    Parlo con lui vivo
    non so parlare
    con i morti.
    L'aspetto giorno e notte,
    ora si apre la porta
    entra, mi abbraccia,
    lo chiamo, è nella sua stanza
    a studiare, ora esce,
    ora torna, il viso
    buio come la notte,
    ma se ride è il sole
    che spunta per la prima volta,
    il sole bambino.
    Questo non è mio figlio.
    Questa bara piena
    di brandelli di carne
    non è di Peppino.
    Qui dentro ci sono
    tutti i figli
    non nati
    di un'altra Sicilia.

    Brigatepoetirivoluzionari (fb)

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  2. Avevo trovato anch'io, girando sul web, queste parole ... Tropo difficile commentare. Grazie per la condivisione Dario

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  3. Non sono mai stato comunista ma Peppino aveva un coraggio e una dignità assoluta. Lasciato solo morì solo, Palermo se ne fregò per lunghissimi anni questa è la verità nuda e cruda. Adesso è più facile ma radio aut era un nano che sbeffeggiava un gigante. I versi di Felicia vanno letti in siciliano picchì in lingua sunnu nautra cosa. Chistu nun è me figghiu U tabbutu iè chinu di frattagghie di carni nun è Pippinu. Cca dintra ci sunnu tutti i figghi mai nasciuti di nautra Sicilia.

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