sabato, giugno 14, 2025

[Alfredo] vittime collaterali

Stanotte Alfredo non è riuscito a dormire bene. 

Alla radio continuavano a parlare di attacchi, di distruzione e lui non era riuscito a staccarsi da quelle parole. Il caldo poi aveva fatto il resto in quel confuso dormiveglia e così Alfredo, già quasi prima dell'alba, aveva rimesso gli abiti del giorno prima ed era uscito in cerca di un po' di fresco per l'anima.

Le città al risveglio sono strane, sembra che sussurrino, sembra che ti guardino come si guarda un estraneo che si avventura nel tuo territorio. E sono curiose e timorose e ti seguono fin quando non si abituano a te. Fin quando non ritorni a far parte di esse.

Alfredo si è lasciato guidare da quei sussurri, dalle strisce di luce, dai piccoli movimenti dei gatti guardinghi, dal risvegliarsi degli uccelli. Sui muri ogni tanto una targa: l'eroe risorgimentale, le parole dei re, dei duchi, dei principi, la nascita di questo o quello. Non si fa quasi caso a queste cose che il tempo è poco. Si ha fretta. Si dimentica. 

Quando Alfredo si ferma trova una vecchia panchina ad attenderlo. Di fronte a lui su di un cippo malandato un elenco di nomi. Un bombardamento. Un rifugio colpito. Caduti per errore c'è scritto.

venerdì, giugno 13, 2025

[Condomini] buona educazione

Accuminciamu a diri ca i picciriddi su sempri picciriddi ma Desirè e so frati Gionatan arriniscevunu a rumpirici a minchia a tutti nel palazzo che insomma a un certo punto ci fu quasi una riunione di condominio per darici una bella sugghiata di coppa e fariccilla finiri. 

Il problema era ca sò patri era figghiu di unu malamenti e macari iddu furiava ca ciaveva sempri un cuteddu o una pistola o un fucili a pompa a seconda dei casi. Insomma alla riunione u cacazzu fu chiossai della ragione e allora fu deciso di mannari  a Tino Lomonaco u chiù vecchiu di tutti a parrari  co nonnu che loro erano stati amici dinfanzia.

"Tinu chiccè? Picchì vinisti?"

"Iu e tia ciavemu a stissa età. Secunnu tia picchì vinni?"

"E chinnisacciu. Ti sevvunu soddi? Na fimmina? Ti mittisti macari tu a tirari u borotalco?"

"Ci mancassi sulu chistu. Mi vinissi ncollasso tempu du minuti. A paci mi sevvi. E non sulu ammia."

"Tacchiappasti con qualcuno?"

"No. No"

"Ti ficiunu un torto?"

"No. No"

"E allora chivvoi? Chi ti sevvi?"

"Na to parola che to niputi. Chistu mi sevvi"

"I me niputi? Di santareddi? Vinnunu ieri ca mi purtano i puppetta di cavaddu. Erano tutti allicchittiati. Megghiu di me figghiu ca no viru ca su misi” 

"I tò santareddi fanu danno no palazzu. Tuppuliano a tutte le porte. Fanu cascari i cristani. Nsuttunu macari i vecchi. Arrobbunu macari i mutanni stinnuti. Insomma non si ni pò chiù"

"E me figghiu?"

"Ci passa reci vinti euro a matina e poi ci fa fari chiddu ca vogghiunu"

“Ah ci pensa però allura! Almeno chistu. E iu? Cavissa fari?

"Mittirici na parola. E' to figghiu. Su i tò niputi"

"Vabbene. Vatinni ora!"

I picciriddi su picciridi e accussi mi dispiaciu assai quannu i visti co culu tuttu russu appinuti o balcuni comu pagghiazzi. Macari su ci rumpevunu a minchia a tutti.

giovedì, giugno 12, 2025

alba

A rina pari oru,

u mari laccarizza 

alleggiu alleggiu,

a vasa 

comu dammucciuni. 

Cè u suli ca talia,

cè u cielu. Ci sugnu iu,

sutta sti ciuri di girsuminu, persu 

na me fuddia.

mercoledì, giugno 11, 2025

coazione a ripetere

credo sia solo la consueta 

attesa

sconfitta 

quel sordo tonfo che ancora lacera 

nonostante tutto

e si rinnova

martedì, giugno 10, 2025

[Alfredo] mercatini

Quando Alfredo si sposta verso il centro lo fa con cautela. Ama poco trovarsi tra tanta gente. Ama poco le loro, la propria, manifeste solitudini, ma anche i sorrisi forzati della finta gioia con gli amici o gli sguardi famelici di chi vive solo per un "e dopo?"

Alfredo preferisce i luoghi che conservano qualcosa che lui definisce vita vera anche se non saprebbe spiegare meglio il significato di quelle parole. Così costeggia le vie affollate. Cerca i piccoli bar nascosti e quasi vuoti di turisti. L'ombra dei piccoli giardini. 

Alfredo, però, cede ai mercatini. È attratto dalle dita che valutano veloci. Dagli sguardi in cerca di qualcosa che ancora non si sa bene cosa sia. Dai piccoli dialoghi tra i venditori quando questi iniziano a sistemare la merce per andare via.

Li frequenta da sempre Alfredo, i mercatini. Come per uno strano sortilegio in essi tutto nel tempo è rimasto uguale. Tutto è mutato. Come se un piccolo mago avesse solo cambiato gli attori e le merci per mantenere intatta la sequenza del film. 

Alfredo sorride alla maghrebina che ha appena venduto dei calzini a una turista francese. Sorride alla sua domanda "sei italiano?" arrivata subito dopo aver chiesto lui, con un cenno, il costo di una maglietta. Sorride al suo "meno male" quasi a scusarsi del cattivo inglese tentato in precedenza. 

Alfredo non ama molto la gente. "Amo le persone" pensa mentre va verso casa con la sua maglietta nuova.

lunedì, giugno 09, 2025

il merlo

 Il merlo sopravvive qui, 

tra le vecchie case,

tra i rami. 

Volteggia, si posa, 

a mostrare il buio della notte,

la crema dorata, il magico regalo 

della sua fata.

Vorrei fosse un po' mio 

questo frenetico zirlare

sul colmo, sull'imprescindibile retta

posata

tra le falde asciutte

di un ipotetico volere e

l'ombra leggera

di uno gentile sperare.

sabato, giugno 07, 2025