martedì, giugno 10, 2025

[Alfredo] mercatini

Quando Alfredo si sposta verso il centro lo fa con cautela. Ama poco trovarsi tra tanta gente. Ama poco le loro, la propria, manifeste solitudini, ma anche i sorrisi forzati della finta gioia con gli amici o gli sguardi famelici di chi vive solo per un "e dopo?"

Alfredo preferisce i luoghi che conservano qualcosa che lui definisce vita vera anche se non saprebbe spiegare meglio il significato di quelle parole. Così costeggia le vie affollate. Cerca i piccoli bar nascosti e quasi vuoti di turisti. L'ombra dei piccoli giardini. 

Alfredo, però, cede ai mercatini. È attratto dalle dita che valutano veloci. Dagli sguardi in cerca di qualcosa che ancora non si sa bene cosa sia. Dai piccoli dialoghi tra i venditori quando questi iniziano a sistemare la merce per andare via.

Li frequenta da sempre Alfredo, i mercatini. Come per uno strano sortilegio in essi tutto nel tempo è rimasto uguale. Tutto è mutato. Come se un piccolo mago avesse solo cambiato gli attori e le merci per mantenere intatta la sequenza del film. 

Alfredo sorride alla maghrebina che ha appena venduto dei calzini a una turista francese. Sorride alla sua domanda "sei italiano?" arrivata subito dopo aver chiesto lui, con un cenno, il costo di una maglietta. Sorride al suo "meno male" quasi a scusarsi del cattivo inglese tentato in precedenza. 

Alfredo non ama molto la gente. "Amo le persone" pensa mentre va verso casa con la sua maglietta nuova.

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