La Vergine e il
bambino con la famiglia del borgomastro Meyer (1528)
Basilea, n.i.
(fonte immagine: webmuseum)
bambino con la famiglia del borgomastro Meyer (1528)
Basilea, n.i.
(fonte immagine: webmuseum)
Nel ritratto del più giovane dei figli (non più putto o angelo, come in molte delle simili rappresentazioni familiari che all'epoca iniziavano a diffondersi in Europa, bensì reale e quasi scenicamente "estraneo" protagonista) possiamo scorgere il sotterraneo avanzare, nella mentalità borghese, di una nuova visione del mondo, del gestaltico delinearsi dell'infanzia come entità altra.
Le età della vita, le divisioni per genere, la stessa fede assumono, allora, nuovi significati, si "riempiono" di nuovi valori.