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15/04/08

Elezioni 3-Fine (da" Promemoria" di Riccardo Orioles)

"In sostanza, dopo la tivvù, l'acqua, i telefoni e un po' di altre cose, hanno privatizzato la politica. Puoi votare Coca-cola e questo è facile, basta votare per l'uomo più ricco del regno sperando che qualche soldino rotoli fino a te. O puoi votare Pepsi, e qui devi perdere un po' più di tempo a leggere i giornali. Comunque per uno dei due. Alla fine ha vinto Berlusconi ma ha vinto - a modo suo - pure Veltroni. Abbiamo perso Peppone, Don Camillo, ed io. La politica è una cosa troppo importante per lasciarla fare alla gente comune, è l'idea di ora. Possiamo applaudire i politici, gridare viva e abbasso, ma far politica noi poveracci è cosa ormai d'altri tempi, come il maestro Manzi o l'idrolitina. Veltroni non solo non si dimette, ma è anzi commosso; Berlusconi non solo non finirà in galera, ma ci manderà giudici e carabinieri. E va bene. Adesso spariamo un po' sulla croce rossa.

Veltroni. Andare a una lotta per un premio di maggioranza proclamando per prima cosa "corro da solo" significa istantaneamente trasmettere il messaggio "cerchiamo di perdere le elezioni, e in compenso sbarazziamoci di Prodi, di D'Alema, dei cortei, dei sindacati e di tutte quelle noiose faccende che c'impediscono di fare i Grandi Leader senza dar conto a nessuno". Confusione e basta. Ora non c'è più confusione, c'è Dell'Utri, c'è Caldiroli, pazienza, in compenso nel nostro feudo finalmente comanda uno solo. Come in Russia, dove Putin del comunismo s'è tenuto il potere assoluto e la disciplina, e ha buttato alle ortiche tutto il resto.
(Una campagna cominciata con un "Vinceremo come i Giants di Chicago" e finita con un "Pronto Duce? Mi congratulo per la sua vittoria! Come fa Al Gore!").

Bertinotti. Si poteva fare una sinistra decente. Con Vendola, con Zanotelli, comunque non con un segretario di partito. S'è fatta una sinistra di notabili, col capo del partito A, il vicecapo del B, ecc. Tutankamon in rappresentanza di Egitto Alternativo, Hammurabi per la Sinistra Babilonese, ecc. "Mi dimetto" è una risposta da otto settembre. Il problema non era attacccarsi o meno alla falcemartello (la coperta di Linus). Era se fare una sinistra di giovani, con tutti i particolari antipatici che ciò comporta, o mantenersi attaccati alle piccole poltrone foderate di rosso.

Beppe Grillo. Tanto utile prima, quanto coglione poi. "Non si vota! Astensione!" e un minuto dopo "Vota Puro-e-Duro! La lista della rivoluzione!" (questo in Sicilia) è esattamente quel che faceva, temporibus illis, Servire il Popolo. E' andata com'è andata.

Di Pietro. Non mi ha nemmeno telefonato per dirmi che non è d'accordo col suo collega di schieramento Salvo Andò, quello che ha messo in programma "basta coi professionisti dell'antimafia" (cioè, filologicamente, con Paolo Borsellino). Orlando, per prima cosa, ha detto che "perlomeno ci siamo sbarazzati della sinistra". Anche i migliori peggiorano, con le cattive compagnie.

Dalla Chiesa. Non ha preso neppure un voto. Più che altro perché non l'hanno neanche candidato. I voti, a Milano, li doveva portare il figlio di Colaninno. Napoleonico.

Finocchiaro. Era la Segolene italiana, era la futura presidente del consiglio donna, era qua, era là. Ora è semplicemente il politico più catastrofico dell'intera storia politica della Sicilia. Che avrebbe straperso si sapeva già, visto che non aveva mai vinto un'elezione. E allora perché l'hanno presentata (non ci voleva un genio per capire che la Borsellino avrebbe preso più voti)? Perché l'ha ordinato Veltroni, alla faccia della democrazia. E noi antimafiosi non siamo stati nemmeno capaci (ognuno per sè e Dio per tutti) di tenerla lontana da un'elezione in cui ci si giocava dieci anni di Sicilia.

Bossi. E' riuscito a far digerire ai lombardi la perdita delle fabbriche, che ora sono in Cina. Bravo. Come Goebbels, quando riuscì a persuadere gli operai di Berlino che la colpa dell'inflazione era degli ebrei.

Fini. Fini chi?

Prodi. Per ironia della storia, l'unico a far vincere (per due volte) la sinistra è stato un democristiano. E - ironia esagerata - per due volte è stato accoltellato alle spalle da un ex "comunista".

Cipputi. Il popolo di sinistra. Il meglio dell'Italia, quel che una volta ne faceva un paese civile. Ha votato disciplinatamente come gli hanno detto i capi. I capi via via erano Stalin, Togliatti, Berlinguer, Occhetto, D'Alema, Arlecchino. Hanno obbedito a tutti, con eroica disciplina. Forse sarebbe stato meglio obbedire di meno e ragionare di più.

Noialtri. Non siamo stati all'altezza. Neppure i socialisti lo erano stati, quando salì Mussolini. Erano convinti che si trattasse ancora di destra e sinistra, che Benito fosse solo un sabaudo più cattivo degli altri. Non era così. Ci vollero proprio i giovani per capirlo (Gobetti, Gramsci e compagnia) e anche stavolta le carte della sinistra sono in mano all'ultima generazione. Ai vecchi il compito, essenzialmente e per chi ce la fa, di non tradire. I partiti che butteranno giù Berlusconi non hanno ancora neanche un nome. Eppure in un certo senso stanno già nascendo, e proprio ora."


Fonte testo: La Catena di San Libero
di Riccardo Orioles

6 commenti:

  1. Io ho il vomito e la nausea. Ma sarà più proficuo prendersi un antiemetico e rimboccarsi le maniche. E le corde vocali. E i neuroni.

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  2. Io preferisco sguazzarmi nei racconti erotici di Miller...
    Guardateli questi superflui dèi! Essi si appropriano delle opere degli inventori e dei tesori dei savi: chiamano cultura il loro furto, e tutto divien loro malattia e miseria!
    Guardateli questi superflui! Sono sempre malati, e vo­mitano un loro fiele e chiamano questo vomito giornale. Si divorano a vicenda e non possono neppur digerirsi.
    Guardateli questi superflui! Acquistano ricchezze, e con ciò divengono piu poveri. Vogliono potenza, e anzitutto il grimaldello della potenza,molto denaro, questi impo­tenti!
    Guardateli come si arrampicano. queste agili scimmie! Si arrampicano l'una sull'altra, e vanno cosi nel fango e nell'abisso.
    Vogliono tutti arrivare al trono: questa è la loro follia. Come se la felicità stesse sul trono! Spesso sul trono sta fango, e spesso anche trono è sul fango.
    Per me son tutti folli costoro, e scimmie rampicanti, ed invasati.
    Il loro idolo puzza, un freddo mostro: puzzano tutti questi idolatri.
    Miei fratelli, vorreste forse soffocare nel tanfo delle loro bocche e delle loro bramosie? Spezzate piuttosto le vetrate e saltate all'aperto.
    Fuggite da quel puzzo!Fuggite il tanfo di questi sacrifici umani!
    La terra è ancor libera per le anime grandi. Ci sono molti posti ancora per le anime solitarie e per le anime gemelle, dove ancora aleggia il profumo di mari tranquilli.Una vita libera è ancora aperta alle anime grandi. Chi poco possiede tanto meno è posseduto:sia lodata la piccola povertà!
    ...

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  3. Mi scuso per il silenzio ma ultimamente non vado molto a genio alle linee telefoniche :-(
    Rendersi conto, rimboccarsi le maniche e gioiosamente amare... mi sembra cosa buona e giusta :-)

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  4. A pensarci bene, caro amico, l'amore (se esiste) è l'unica cosa che rende tollerabile stare al mondo. E poi è capace di nobilitare ogni altra cosa.
    Un caro saluto
    I.

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  5. Ciao I. :-) credo che la fortuna dell'amore stia nella sua vaghezza :-)
    Leggevo ieri:
    "Nulla di particolarmente importante si fonda su una formulazione precisa"
    Nelson Goodman

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