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24/01/09

Tweening (adolescenza precoce)

Source: Radio 3
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L'immaginario dell'infanzia è sempre più terreno di consumi. E le bambine, inseguendo modelli imposti, diventano adolescenti precocemente. "Lolite" troppo in erba chiamate a far parte del coro di aspiranti veline, modelle, ballerine, fidanzate di calciatori... E anche la letteratura per l'infanzia sembra piegarsi alle regole del mercato


Source: http://www.liberweb.it :: Il mondo dell'editoria per bambini e ragazzi, in rete
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Nella società attuale votata all’iper-efficienza sembra aver avuto la meglio un modello educativo, rivolto ai ragazzini e alle ragazzine, basato invece che sul confronto generazionale su una concorrenza spasmodica e asfissiante tra coetanei. In questa temperie, le bambine fra i 9 e 12 anni - spesso cresciute fra colori pastello, con l’ombrellino di Barbie, le pantofoline delle Winx, le magliette di Hello Kitty, gli occhiali a forma di cuore, e le riviste, “Kiss me” “Big” “Love” “Tweens” “Pink girl” “Cioè” “Pop’s”, che sembrano un informe guazzabuglio di stupidità dove galleggiano rossetti, brufoli, diete al limone&C. e infinite declinazioni di amori irraggiungibili e sofferti – risultano strette nella morsa della storditezza delle divette di Mtv, delle fatine e delle principesse dei cartoon, o dell’ombelico di Britney, e precocemente concentrate sul corpo come mezzo di affermazione sociale e come icona culturale della femminilità. Ma sono tutte qui le aspirazioni delle ”piccole donne” di oggi, che i media vorrebbero sbrigativamente esaurire nei sogni di estetiste, parrucchiere, ballerine o veline o mogli di calciatori? E soprattutto, quanto di questa realtà documentano e contribuiscono a creare i nuovi romanzi rivolti alle giovanissime, “rosa” e non, nati dalla disgregazione degli ambiziosi progetti editoriali al femminile degli anni ’80 e‘90? Dove sono finite Gaia, Batticuore, Le Ragazzine e qual è lo stato dell’arte di questa produzione in bilico tra impegno, intrattenimento e serialità?


Source: Rossetto, dieta e seduzione così le fatine diventano lolite - cronaca - Repubblica.it
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"C'è un decadimento nella qualità dei contenuti di quello che viene pubblicato - spiega Riccardo Pontegobbi, condirettore di Liber - Lo notiamo dai giudizi che danno i nostri collaboratori nelle recensioni". Da quell'osservatorio hanno spiato il mercato, visto precipitare il numero dei piccoli lettori, "mezzo milione in meno dalla metà degli Anni 90 a oggi" e nello stesso tempo crescere i titoli sfornati dalle case editrici (dai 900 nel 1987 ai 2.400 dell'anno passato). "A ogni libro diamo un voto, da una a quattro stelle, ma circa il 75% sta nelle due fasce più basse, quelle con un giudizio mediocre". I titoli la dicono lunga: spiegano come "diventare una rock star", annunciano piccoli manuali di galateo, istruzioni su "come sopravvivere alla prima cotta", oppure hanno per protagonisti personaggi seriali minori che nascono sulla scia di un successo come Harry Potter o come le Winx e che ne copiano le gesta e le magie. "La spinta commerciale - spiega Emy Beseghi, docente di Letteratura per l'infanzia a Bologna - sforna libri a getto continuo e rischia di schiacciare i prodotti di qualità che pure ci sono, ma sembrano disperdersi in un oceano di titoli. Penso ad autori di alto profilo come Bianca Pitzorno, Jerry Spinelli, Silvana Gandolfi e altri anche fra i classici che continuano a essere letti e cercati". L'accelerazione verso il mondo dei grandi ha abbassato l'età media delle lettrici di riviste di successo come Cioè, oltre 120mila copie di tiratura. "L'ingresso nell'età più adulta è anticipato - dice Manuela Trinci, psicoterapeuta - Il fenomeno etichettato con il nome di tweening (adolescenza precoce) fa capire come i prodotti, i programmi tv, le riviste apparentemente rivolti alle quattordicenni vengano in realtà fruiti dalle bambine di 7-8 anni.
Le bambole cominciano a essere sexy, a portare i tacchi alti, la pubblicità e la moda a promuovere trasparenze e cuoricini, certi libri di testo a riportare vecchi stereotipi femminili che, rileva ancora Emy Beseghi, "continuano ad essere maestre, segretarie, infermiere". Le solite gabbie, quelle che descrive Loredana Lipperini nel suo "Ancora dalla parte delle bambine" (Feltrinelli) e prima di lei Elena Giannini Bellotti.


2 commenti:

  1. Ricordo quando lessi, parecchio tempo fa, "Dalle parte delle bambine", riconobbi allora verità importanti che mi formarono molto.
    Da rileggere e far leggere!
    Ciao

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  2. Ciao Gaz :-) spero che il tuo invito venga accolto da molti :-)

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