Tra accordi e arpeggi mi domando cosa sia
questo mio vivere qui, ora,
prima di perdermi nel suono,
nel mare che avanza, decresce,
fino a morire, fino a rinascere.
C'è qualcosa di semplice che mi sfugge.
Credo di averlo chiamato in tanti modi
o pensato di scorgerlo in tanti volti,
a volte, addirittura, immaginato di possederlo
in tanti corpi.
Ora so di non essere mai riuscito ad afferrarlo.
Ora so che rimane l'onda.
L'onda che, felice, da me fugge,
l'onda che, alla tana,
ridente torna.
Nessun commento:
Posta un commento