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06/03/13

6 marzo 2013

Sinni iu nella campagna e sabbruciau. Dice che lavevano lincenziato. Che cera morta la sorella. E certo la mente è come un filu di capiddu che me lo hanno ripetuto tante volte questa cosa e tante cose ho visto che ci credo ormai.
Ma come si fa però? Come è che la gente sabbrucia si spara si ietta dalla finestra si chiuri a moriri intra a una machina? E io lo so come ci si sente quando ti manca u travagghiu. Quando lanni passanu e uno si sente sempri chiu vecchiu. Quando ti pare che non cè più alternativa. La cosa è che a picca a picca ti senti tu il colpevole e se quello non ti pigghia e se la ditta non ti assume e se nessuno ti risponde è solo colpa tua. Che tu non sei stato capace. Che tu sei sbagghiato. Certo cè macari chi si sfoga che la colpa è di tutti gli altri. Di quelli fuori. Che il mondo ce la con te. Ma poi alla fine non penso che cè tanta differenza che tutti e due sono uno sfogo e una sconfitta.
Sinni iu nella campagna e sabbruciau. E nel frattempo cè cu fa luomo mascherato. Chi si presenta con nome e cognome alla televisioni come su facissi i provini e invece è il mio deputato è il mio senatore e io lascuto e penso che poco ci manca che dice "sono contento di essere arrivato uno" e "ciao mamma". Chi assicuta processi. Chi parra e parra e non dice quello che veramente sarebbe bello utile sentire.
Massetto e astuto la luce. Dumani cè a spisa da fare.   

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