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23/07/15

Janis, disfunzioni e curiosità


Graziana la invita ad andare insieme a mangiare in un ristorante del centro.
“Puoi sempre prendere una pizza se non ti piace nulla lì” le dice per invogliarla e tra una parola e l’altra trascina con se tutte le buste degli acquisti fino all’auto, le carica nel portabagagli e poi invita l’amica a entrare. Gli altoparlanti esterni continuano a trasmettere musica. Ora tocca alla Joplin. Giulia si è fermata. Sta guardando una vecchia bandiera sbrindellata issata su un pennone all’entrata del centro commerciale. Una leggera brezza la agita di quel poco che permette di cogliere i suoi colori sbiaditi ma non la scritta. “Sarà il logo della proprietà” pensa lei, mentre l’amica la chiama nuovamente per andare.
“Come si chiamava questo pezzo?” le chiede Graziana
“Piece of my heart  - risponde distratta Giulia - sai di chi è questo centro?”
“Bello, non lo conoscevo. Il centro credo sia di una società di ex industriali milanesi, me ne ha parlato un amico tempo fa. Alessandro, ricordi? Quello con quel culo da favola?”
“Quello che non è riuscito a scoparti”
“Già, che peccato. Credi sia stata io? Forse sono stata troppo aggressiva. Per fortuna è stata l’unica volta in cui mi è capitato. Sai che pena stare lì a consolarlo mentre la mia voglia spariva”
Giulia ride. Si sono conosciute in ufficio con Graziana e sono andate subito d’accordo. È più grande di lei, ma è rimasta una ragazzina. Con le insicurezze e le voglie di una donna in perenne crisi ormonale. Da allora, anche se non è passato moltissimo tempo, sono cambiate parecchie cose.  Appena la vecchia coinquilina di Graziana è andata via lei ne ha preso il posto e sempre Giulia, dentro lo studio, ha convogliato tutto il lavoro importante su di sé fin quasi, manca poco ormai, a divenire socia della ditta. Graziana però non si è mai lamentata di questa rapida carriera, anzi l’ha sempre incoraggiata. 
“Magari è meglio così, che sia successo così la vostra prima volta, dico. Ma che società è?”
“Tecno qualcosa mi pare. Ma se vuoi chiedo a lui. Credo siano suoi clienti”
“No, no. Era solo curiosità. Non riuscivo a leggere il nome sulla bandiera”
Graziana guarda dritto la strada deserta, le mani sono sul volante. Continua a parlare cambiando argomento.
“Michele? Avete problemi? Mi sembri troppo assente oggi. Non avete risolto?”
“Sì, sì. Mi ha chiesto di vivere con lui”
“Oh, mi dispiace! Cioè non è che mi dispiace per te, per voi… è che noi. Insomma mi trovo bene con te a casa”
“Sì, anch’io. Ma non ti preoccupare non so se…”
“Ma che dici? Ma se ieri mi hai detto che pensi di amarlo”
Sì, ma non è così semplice. E poi credo ci sia un’altra”
“Ma che bastardo! Ma veramente? Dai… non ci credo. Scusami se te lo dico, ma non ce lo vedo proprio Michele… non mi sembra avere le palle ecco, per una storia segreta”
“Non è segreta”
“Oh, oh! La cosa si fa interessante. Ti ha proposto cose strane?”
Giulia scoppia a ridere.
“No, no. Solo a te possono venire queste cose in testa”
“Che male c’è? Io una volta…”
“Dai Graziana. Basta. Non è così. Mi ha detto solo che è andato a cena con una donna”
“Beh, non ci vedo nulla di male”
“Sì lo so è che me lo stava nascondendo e poi… non lo so qualcosa non mi quadra”
“Glielo hai detto?”
“Ecco è questo il punto. Non riesco a chiederglielo. Non voglio sapere, forse”
Le due donne sono arrivate al ristorante. Graziana parcheggia l’auto all’interno di un cortile poi entrano insieme. Il cameriere le guida verso un tavolo tranquillo abbastanza lontano dagli altri già occupati.
“Carino qui” dice Giulia
“Sì vero? Ci sono venuta con Luca tempo fa”
“Il capo?”
Graziana sorride.
“Era solo un invito. Cioè sì, ci ha tentato insomma, ma… “
“Dai Graziana… “
“E comunque non è successo nulla. Gli ha telefonato la moglie e lui è dovuto correre a casa per un problema con la figlia”
“Lo sai cosa penso”
“Lo so, lo so. Mai unire sesso e lavoro”
“Ecco, brava”
Si guardano negli occhi e ridono. Attorno a loro nessuna famiglia o gruppo vociante a dar fastidio.
“Hai visto il cameriere?”
“È un ragazzino”
“Sì, ma è bellissimo. C’era anche l’ultima volta. Sai credo che questo posto sia solo per le coppie “
Giulia si guarda intorno, lo aveva notato anche entrando, in effetti sembra anche a lei che sia così-
“Allora siamo una coppia anche noi”
“Ecco sì - dice ridendo Graziana - facciamo finta che sia anche per noi così. Ecco dammi la mano amoruccio”
“Sei la solita pazza”
“E dai! Forza…non vorrai mica farmi aspettare”
Graziana ha la mano destra sul tavolo e Giulia la copre con la sua. Le loro dita si intrecciano mentre continuano a ridere e a guardarsi in giro un po’ imbarazzate.


«Oh, come on, come on, come on, come on!

Didn't I make you feel like you were the only man — yeah!
An' didn't I give you nearly everything that a woman possibly can ?
Honey, you know I did!
And each time I tell myself that I, well I think I've had enough,
But I'm gonna show you, baby, that a woman can be tough.

I want you to come on, come on, come on, come on and take it,
Take it!
Take another little piece of my heart now, baby!
Oh, oh, break it!
Break another little bit of my heart now, darling, yeah, yeah, yeah.
Oh, oh, have a!
Have another little piece of my heart now, baby,
You know you got it if it makes you feel good,
Oh, yes indeed.

You're out on the streets looking good,
And baby deep down in your heart I guess you know that it ain't right,
Never, never, never, never, never, never hear me when I cry at night,
Babe, and I cry all the time!
But each time I tell myself that I, well I can't stand the pain,
But when you hold me in your arms, I'll sing it once again.

I'll say come on, come on, come on, come on and take it!
Take it!
Take another little piece of my heart now, baby.
Oh, oh, break it!
Break another little bit of my heart now, darling, yeah,
Oh, oh, have a!
Have another little piece of my heart now, baby,
You know you got it, child, if it makes you feel good.

I need you to come on, come on, come on, come on and take it,
Take it!
Take another little piece of my heart now, baby!
Oh, oh, break it!
Break another little bit of my heart, now darling, yeah, c'mon now.
Oh, oh, have a
Have another little piece of my heart now, baby.
You know you got it — whoahhhhh!!

Take it!
Take it! Take another little piece of my heart now, baby,
Oh, oh, break it!
Break another little bit of my heart, now darling, yeah, yeah, yeah, yeah,
Oh, oh, have a
Have another little piece of my heart now, baby, hey,
You know you got it, child, if it makes you feel good.»

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