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20/02/14

[condomini emiliani] Kiev

Dicono che cè la guerra. Che ci sono i morti nelle strade. E i cecchini. E i carri armati. E la distruzione macari.
Dicono che cè la guerra. E io non lo so se è vero che per me quello che vedo alla televisione ormai è come le storie che sentivo nella putia di Pippo u Minchiataro. E però vero o non vero una cosa io so. Io saccio che non lho mai vista una guerra.
Cioè io non ci sono stato mai dentro per fortuna. E però ne ho sentito parlare tanto. E quelli che mi cuntavano di questi fatti invece cerano stati veramente lì dentro. Dentro alla guerra intendo. Cui chiù nico e cui chiù ranni. Cu fimmina e cu masculu. Cu suddatu e cu picciriddu. Ciavevano passato tutti il tempo in quegli anni. Tra bummi e fami. E scantazzu. E spiranza.
Ecco io quelle parole le ho sentite. Li ho sentiti quei racconti e oggi mi accorgo che forse proprio mentre li sentivo la guerra era lontana perchè cerano loro. Perchè cerano tanti altri come loro che che cuntavano le stesse cose.
Oggi invece la guerra è quella dei filmi o dei iochi. E se io posso raccontare solo di un racconto e comu su non ciavissi ciatu la mia voce.

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