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10/07/12

[titolo provvisorio] A favula dillacqua lodda -22-

Ci scappò una smorfia alla carusidda ma non era tempo di risposte quello pecchè lei voleva sapere. Accuminciau chiedendoci della nonna e delle storie che aveva sentito però non voleva essere lei a parrari del medaglione.
Pasqualina era simpatica. Ci rissi che Maggherita non era proprio una cliente. "Unamica. A megghiu che cera" ripetè tante volte. "Ni canuscemu quannu mossi so figghiu. To ziu. Chi era beddu! Pareva un pupiddu che lo potevano mettere sopra allaltare. Insomma vinni di mia che ero la più giovane di questa via e mi cuntau tutta la storia. Ma non cera nenti chiffari! Troppo grande la mavaria che ciavevano fatto. Una cosa cattiva".
Nitto per un attimo sembrò risvegliarsi:"Magia nera?" chiese tutto preoccupato. Dovevano essere stati i fumetti che leggeva sempre che ciavevano messo quelle parole na ucca. Le storie di quellinvestigatore che si futteva tutte le clienti e parrava con la morte.
Pasqualina non sembrò considerarlo molto: "E' stata gente cattiva. Gente che non voleva vederla felice con tuo nonno e li ha separati e ci fici moriri il figghio anche e quasi lo fece impazzire a quel purazzo quando quello tornò dalla guerra"
"Ma com'è possibile? Cu ci vuleva così male alla nonna?"
"Ah saperlo confettino mio! La genti chiù tinta è quella che non lansetti mai che ti vuole male. E ce ne assai di chisti. Ce ne sono così tanti che uno non può essere mai sicuro se non impara a viririci dentro allanima delle persone. Pigghia a tia per esempio. Io lo so ca si una brava figghiola. Lho sentito cà no cori mentre facevi avanti e arreri nella strada. E macari stu carusu è saggiu e sarete felici insieme anche se lui vali du liri luntanu di tia"
Lucia scoppiò a ridere che la faccia di Nitto era diventata tutta russa e la maga Euforbia continuava a farici locchiolino come su ciavissa avutu un muscuni fastidioso che ci furiava nella faccia.
"Tu sei qui per il medaglione" Pasqualina ora era diventata seria e macari i carusi cangiarunu faccia. "Lavete trovato? Lo sapete che cosè?" continuò a dire.
"Cè la dato la nonna" confessò Lucia prima di cuntarici per filo e per segno tutto quello che era avvenuto e quello che avevano scoperto. Pasqualina la guardava tutta attenta e ci scappò una lacrima quando sintiu di Maggherita che sapeva di moriri e fece la faccia sorpresa quannu arrivau il turno del libro della biblioteca.
"E bravu u carusu!" ci scappò di dire "Pensavo che eri chiù fissa. Bravo! Bravo!" e nel dire queste cose ci fece una carezza sopra i capelli con quelle sue mani enormi. Con quelle dita ca parevunu pali di ficurinia. Nitto sorrise che finalmente lo capì che quella non era malvagia. Solo sincera e poco diplomatica.

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