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07/11/08

America Carlotta


Insomma sta cristiana non cenaveva svaghi. Pinsava sulu a travagghiari. Macari i so iatti stavano a taliarla comu fussi una pezza vecchia. E dire che era ancora finicchia. E dire cavissa potuto ancora fari furiari a più di uno a volerlo.
La signora Amalia che era so amica ci diceva spesso che aveva bisogno solo di un parrucchiere e di un masculu. E lei per prima per aiutarla ci dava lesempio pecchè in effetti Amalia ci andava spesso a farisi i capiddi. Poi quando sarritirava saffacciava al balcone a fumarisi una sigaretta. Con quelle sue minnazze ca niscevunu a pigghiari aria e quasi sempre menza a nura che io a taliarla ammucciuni ogni volta mancava picca che sbrugghiavo.
Era serena. E forse era questo il consiglio. Non tanto per i capelli che a volte nisceva fora con quacche tintura che pareva la fata turchina quanto invece pecchè Amalia secondo me si rilassava e si scurdava tutti i cosi in quelle due ore di paradiso e di cuttigghio con le amiche.
Per il masculo invece quella fimmina era più precisa nella sua predica.
"No uno di quelli boni sulu pi futtiri" ci ripeteva. "No. Unu che ti serve ci voli. Uno di quelli che ti ciacchiappi e hai vogghia di abbiarlo fuori della porta ma che poi a fare pace ti scordi tutto. Uno di quelli che tascuta e che tu ascuti a lui anche se poi non sai nemmeno di che cosa stavate parlando. Uno di quelli che quando cè è come se non ci fosse ma che se non cè ti manca".
Insomma mi passi di capire che suttasutta Amalia ciavissa ciccato volentieri un marito a quella e che macari aveva anche pensato a qualcuno che conosceva o di cui aveva sentito parlare. Ma a lei ad America Carlotta non ci interessavano molto queste pensate dellamica e anche se lascutava poi faceva sempre di testa sua.
"Sugnu in ferie co me cori " ciarispunneva. E tutto finiva lì.
Un giorno però lanno trovata assittata davanti allo specchio della stanza da letto di casa sò che si taliava e sazzannava i capiddi con una forfice vecchia. Erano giorni che non apriva a nessuno tanto che i vicini chiamanu i vigili e la polizia macari.
"Chiffai?" ci spianu.
Idda mancu i taliau a quegli estranei. Continuò a parlare sulu addù specchiu e a ripetere con un ciato di vuci:
"Cu sì? Maliritta! Cu sì?"

4 commenti:

  1. E' da tanto che non passo qua, ma è sempre un grandissimo piacere leggerti. Anche se a spizzichi e bocconi (per me che leggo ogni tanto), tutti questi personaggi compongono un affresco vivido e brulicante di vita che meriterebbe la carta stampata.

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  2. ecco i passi che mi son piaciuti in questo racconto

    Era serena. E forse era questo il consiglio - dare consiglio di essere serene-forte!
    Per il masculo invece quella fimmina era più precisa nella sua predica - nel senso: va solo a prediche e non a maschi?
    Uno di quelli che quando cè è come se non ci fosse ma che se non cè ti manca - mi ne serve uno anche così!
    parlare sulu addù specchiu - ottimo consiglio, mi capita fare di tutto allo specchio ;)

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  3. Ciao Hanna, credo che quel tipo di uomo sia molto richiesto :-)

    ps nel senso che quel secondo argomento era affrontato in modo più preciso, ma probabilmente ho costruito male la frase.

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