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04/09/08

La scrittura


[...] cosi può capitare che uno scriva con entusiasmo una pagina, o anche un libro intero, e poi si accorga che non va bene, che è pasticciato, sciocco, già scritto, mancante, eccessivo, inutile; e allora si rattristi, e gli vengano delle idee sul genere di quelle che aveva lui quella sera, e cioè mediti di cambiare mestiere, aria e pelle, e magari di mettersi a fare il montatore. Ma può anche capitare che uno scriva delle cose, appunto, pasticciate e inutili (e questo accade sovente) e non se ne accorga o non se ne voglia accorgere, il che è ben possibile, perché la carta è un materiale troppo tollerante. Le puoi scrivere sopra qualunque enormità, e non protesta mai: non fa come il legname delle armature nelle gallerie di miniera, che scricchiola quando è sovraccarico e sta per venire un crollo. Nel mestiere di scrivere la strumentalizzazione e i segnali d’allarme sono rudimentali: non c'è neppure un equivalente affidabile della squadra e del filo a piombo. Ma se una pagina non va se ne accorge chi legge, quando ormai è troppo tardi, e allora si mette male: anche perché quella pagina è opera tua e solo tua, non hai scuse né pretesti, ne rispondi appieno.

8 commenti:

  1. Il dottor Levi (dottore in Chimica) è il più grande scrittore italiano degli ultimi 50 anni: intendo come stile. Scrive in un italiano bellissimo, limpido.
    Ed era una persona bellissima, limpida: ma il 99% dei recensori e dei critici non sa nemmeno cos'è il Sistema Periodico. Che debba spiegarglielo io, col mio piccolo diploma di perito, è davvero triste.

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  2. La necessità, l'urgenza di raccontare la sua esperienza ha messo, poi, in ombra il resto ma forse proprio a causa anche del nostro (è un largo noi) bisogno di sapere, di condividere la sua magistrale narrazione.

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  3. Com'è che in questi ultimi tempi tutti riscoprono Primo Levi? :)

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  4. Forse ci si prepara a riscrivere "Se questo è un uomo"? Spero di no, ma... :-)
    Più seriamente, forse, credo che finalmente ci sia spazio (collettivamente) per il Levi scrittore e non solo per il Levi deportato

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  5. Può capitare che uno scriva...e sia pasticciato, e non vada bene, ecc....ma può capitare che non voglia rileggerlo, perchè quanto scritto è e deve restare uno spontaneo flusso di pensiero. Beh....andrà bene sempre e comunque. Meglio di mille correzioni.

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  6. Ciao Stefano, se si scrive solo per se stessi non è necessario parlarne :-) ma se lo si fa anche per essere letti la scrittura (ed il pubblico giudizio sul suo essere dichiarata tale) non ci appartiene più

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  7. "carta è un materiale troppo tollerante"... e purtroppo c'è chi ne fa un uso improprio <(molti..forse troppi)

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  8. bello questo "ripescaggio", naturalmente non posso che concordare con te :-)
    Ciao principessa/camionista :-)

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