Credevo avessi.
No, non è quello a disturbare.
Piuttosto il rosso tra i tuoi fianchi che ricordo
costruito dalla mente, e così,
come mi prende. E tu lasci.
Ok! Sì! A ricordare, a domandare, non si finisce
se non ci siamo conosciuti.
E poi perché riconosciuti? Se serviva il telematico feticcio
di una foto non richiesta, non voluta.
Mai avuta.
Neanche ora, che di nuovo è gia mattina.
Ma parlavo di incontrare o parlavo all'incontrario:
volevamo, insomma, e volavamo
(senza orme a calpestare),
ed io planavo
(in calzamaglia grigia di sigarette accese).
E tu ricordi?
Discutevamo neri. Così senza voce, perché non c'era e neanche c'è,
tra un computer ed una sera che fa i capricci
su di te,
su di me.
No, non è quello a disturbare.
Piuttosto il rosso tra i tuoi fianchi che ricordo
costruito dalla mente, e così,
come mi prende. E tu lasci.
Ok! Sì! A ricordare, a domandare, non si finisce
se non ci siamo conosciuti.
E poi perché riconosciuti? Se serviva il telematico feticcio
di una foto non richiesta, non voluta.
Mai avuta.
Neanche ora, che di nuovo è gia mattina.
Ma parlavo di incontrare o parlavo all'incontrario:
volevamo, insomma, e volavamo
(senza orme a calpestare),
ed io planavo
(in calzamaglia grigia di sigarette accese).
E tu ricordi?
Discutevamo neri. Così senza voce, perché non c'era e neanche c'è,
tra un computer ed una sera che fa i capricci
su di te,
su di me.
8 Ottobre 2000
Fonte immagine: http://www.luminous-lint.com/Paul Cava