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27/07/07

Piccoli disagi



Da quando cè morto il figlio la signora Anzalone non è più la stessa.
La vedo ogni giorno ca nesci da casa per andare al cimitero a piangere o in chiesa a priari. Lei. Che appena ci parlavano di fare unofferta al prete ciarrireva nella faccia e ci diceva:
"Piuttosto li butto dal balcone che Dio lo sa a chi deve aiutare".
Ora sera fatta siccasicca e aveva locchi astutati come quando piove e manca la luce.
Il Cavaliere Arcidiacono che sta nel suo stesso pianerottolo laiutò a sbrigare tutte le carte per fare tornare suo figlio e per la tomba. Che cetto se non cera lui a questora Gionatan se ne stava friscufriscu ad aspettare nella ghiaccera o forse era ancora in mezzo ai tedeschi.
Lavevano pigghiato allaereoporto e sua madre laveva voluto portare almeno per una notte nella sua casa prima di vurricallo.
Quando però arrivarono sotto al palazzo ci fu un problema.
L'ascensore come al solito non funzionava e il tabuto non passava nelle scale. Arcidiacono allora chiamò due suoi amici e così per farlo arrivare al sesto piano
scinnenu le corde dal balcone.
Povero Gionatan pareva che si stava facendo l'altalena come quandera nico e sappinneva nella ringhiera delle scale.
Ora acchianava lentolento e a ogni piano qualcuno lo baciava. Qualcuno lo accarezzava.


Fonte immagine: http://lubna.altervista.org

4 commenti:

  1. Bel pezzettino anche questo, Dario. :)

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  2. Io la ringrazierei pure, ma mi duole ricordarle la mancata consegna di alcune riviste che lei sa :-)

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  3. uh che bello. e belle anche le immagini di lubna (ora vado a darci un occhio).

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  4. Ho un fratello dal genio sprecato, grazie Petarda corro a riferirgli il tuo commento... magari si decide a riprendere ad illustrare le mie storie :-)

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